Lynda Johnson (Cooperativa Ways) chiede al Consorzio di sistemare il parco giochi e non solo
Una delle 18 donne con la D maiuscola premiata giorni fa in occasione della giornata della donna dal municipio XV è la signora Lynda Johnson in Vitali. Alla signora Johnson, autrice di un libro di successo “Chiamami Alex”, impegnata con la sua onlus alle persone diversamente abili, Olgiata Nostra ha posto le stesse domande rivolte a Paola Caruana, Cinzia Barilaro ed Ivana Minguzzi
D. Signora Johnson Lei è conosciuta all’interno della nostra comunitá per la sua attivitá nel sociale per persone diversamente abili. Ci piacerebbe che i nostri lettori conoscessero qualche cosa di più di lei, dove è nata, dove ha trascorso i primi anni della sua vita, perché ha scelto di fare questa attività. Soprattutto ci piacerebbe che spiegasse ai lettori di Olgiata nostra in cosa la Ways cooperativa opera.
R. Sono nata e cresciuta nella periferia di Londra, in un posto molto simile all’Olgiata, dove c’è molto verde e spazi per giocare. Sono venuta a vivere all’Olgiata insieme alla mia famiglia nel 1982 proprio perché desideravo che i miei figli avessero la stessa libertà che ho avuto io. Il mio secondo figlio ha la Sindrome di Down, una disabilità intellettiva. Vivendo all’Olgiata mio figlio ha avuto la possibilità di conoscere di più la natura ed imparare a girare in bicicletta da solo, invece di vivere con tutte le costrizioni della città.
Tutto ciò ha contribuito a farlo diventare più autonomo. Abbiamo riscontrato un grande cambiamento in lui quando mio figlio ha avuto l’opportunità di lavorare al Bioparco di Roma come keeper. Il lavoro ha fatto di lui un uomo. Sono pochi, purtroppo, gli adulti con disabilità che riescono a trovare lavoro. Avendo vissuto sulla mia pelle questa situazione, so quanto sia difficile per loro trovare un lavoro, ma, soprattutto, so quanto il lavoro riesca a farli crescere e maturare. Avendo visto il grande cambiamento in nostro figlio, con mio marito ci è venuto il grande desiderio di creare qualcosa che potesse dare questa speranza ad altri ragazzi. Con la collaborazione del Rotary Roma Olgiata, ed in particolare grazie all’iniziativa di mio marito Paolo, che all’interno del Rotary aveva creato il progetto per l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone diversamente abili con l’inserimento in aziende di 8 ragazzi con disabilità intellettive: in seguito con la collaborazione e l’impegno anche dell’ing. Maurizio Munno è nata la WAYS (Wheels at your Service) Cooperativa sociale.
Oggi WAYS ha nove soci con vari tipi di disabilità intellettive. Questi ragazzi vengono da diverse parti della città, la più distante per esempio è una ragazza che viene da Piazza Mazzini. Visto poi che non ci sono altre realtà di questo tipo, spesso le ASL ci chiedono se possiamo inserire altri ragazzi e, difatti, due dei nostri ragazzi ci sono stati indicati proprio dalle ASL. Purtroppo la WAYS vive solamente di quello che guadagna dalle attività svolte con i propri progetti e senza ricevere alcun tipo di finanziamento, salvo un piccolo contributo annuale da parte del Rotary Roma Olgiata. Le nostre attività vengono svolte in una sede messa a disposizione da un ex Consigliere del Municipio, Francesco Petrucci, che ci ospita gratuitamente nel suo ufficio da ben 7 anni. I nostri progetti sono tutti legati all’ambiente e sono mirati ad integrare i nostri ragazzi nella società, in modo che essi possano offrire dei servizi e diventare così delle risorse per la comunità, piuttosto che rimanere persone invisibili.
I nostri progetti sono al momento cinque: 1) la raccolta di vecchi cellulari, 2) la raccolta di vecchi PC, 3) formiamo un gruppo di acquisto solidale (GAS) con il quale riusciamo a consegnare alle persone interessate verdura biologica e biodinamica a “0” km, portandola anche a casa, 4) la raccolta di tappi di plastica, “Eh dammi un tappo”, con il quale siamo presenti in quasi tutte le scuole della zona e negli uffici dell’amministrazione, municipio delegazioni etc. ed in fine 5) abbiamo un contratto con una società che presta dei servizi presso l’aeroporto di Fiumicino, in particolare ci richiede di avvolgere gli auricolari utilizzati sugli aerei.
D. Quando è venuta a vivere all’Olgiata e per quali motivi ha scelto di vivere in questo posto? Trova dei cambiamenti allo stato del comprensorio ?
R. Oltre a quanto già detto prima, ho notato dei grandi cambiamenti legati all’aumento delle macchine che hanno causato maggiore traffico. Inoltre, i miei figli da piccoli giravano liberamente in bici per tutto il comprensorio, mentre oggi ci penserei due volte visto l’alta velocità delle macchine che circolano.
D. Cosa ne pensa della necessità di valorizzazione del comprensorio ? Ora che abbiamo acquisite le aree verdi da Pulcini, ha qualche proposta da suggerire per migliorarne il godimento da parte dei consorziati? E dell’apertura del varco pedonale verso la stazione dell’Olgiata cosa ne pensa ?
R. Mi viene in mente il parco giochi vicino a quello, che per noi vecchi Olgiatesi, era “Umberto” ma oggi Ribot. L’unico posto in tutta l’Olgiata dove si incontrano le persone, giocano i bambini, anche di inverno. Purtroppo questo parco giochi è in stato di totale abbandono: è sporco, i giochi sono rotti, la staccionata è pericolante, con chiodi enormi e arrugginiti che spuntano dalle travi in legno. Se non si interverrà a risistemarlo prima o poi temo che qualcuno si farà male. Vedo che all’ingresso nord c’è molta manutenzione, le piante sono sempre curate, il presepe a Natale è bellissimo, mentre all’interno il parco giochi, che viene usato tutti giorni dai consorziati, è completamente abbandonato. Non credo che possa costare molto una regolare manutenzione del parco, in modo da tenerlo pulito e mettere in sicurezza i giochi dei bambini, sistemare delle panchine per far sedere e far godere la gente di questa bella Olgiata .
Riguardo all’apertura del varco pedonale, penso che al momento ci voglia molto coraggio ad uscire dall’Olgiata per andare verso la stazione. Difatti certe volte ci vuole più di mezz’ora ad arrivare, a causa del traffico. Tuttavia vedo molto difficile poter gestire un’altra apertura del comprensorio, probabilmente sarebbe più facile aprire la strada che c’è dopo l’ingresso sud e che porta a Via Tieri.
D. Come consorziata ritiene che il Consorzio possa/debba estendere i propri compiti ad altre attività (culturali, sportive, servizi ai consorziati di piccola utilità quotidiana ) ed in tal caso la cooperativa Ways può portare dei contributi utili ?
R. Io vorrei vedere sistemato il parco giochi perchè è l’unico punto reale di aggregazione che esiste all’Olgiata.
Un servizio che potrebbe essere utile, alla luce di questo ultimo dramma della povera Claire, trovata morta dopo un mese in casa, potrebbe essere la creazione di un “Community Care Group”, in modo da offrire dei servizi a delle persone bisognose, ad es. fare la spesa ad una persona che non può uscire di casa, fare compagnia a persone anziane o disabili che vivono da sole. Un tipo di assistente sociale che si informa dei bisogni della parte più fragile della nostra comunità.
D. Quali sono i suoi futuri programmi di attivitá ?
R.I nostri futuri programmi puntano ad aumentare il lavoro per far diventare la WAYS più autonoma ed autosufficiente.
Paola Villa
Cit. OlgiataNostra.it