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E i ragazzi della Ways spodestano Torquati…

Valentina Ciaccio | 24-Aprile-2015 | 14:56

ways240.jpgLynda ce la sta facendo; la sua W.A.Y.S, una Onlus che si propone di favorire il collocamento delle persone diversamente abili nella nostra società, ha finalmente avuto un contributo economico dal XV Municipio. Per questo, nella mattina di venerdì 24 aprile, i ragazzi dell’Associazione hanno voluto ringraziare facendo visita alla sede del Municipio.

Alle 10.30 erano già tutti pronti, con indosso la maglia dell’Associazione con sopra scritto il nome di ciascuno. Valeria, Gianluca, Giada, Gordiana, Marzia, Letizia e Giorgio. Sono stati loro i veri protagonisti della giornata.

Emozionati, attenti, hanno preso parte all’incontro con l’entusiasmo di chi ha lottato e ce la sta mettendo tutta. Sono stati accolti da Alessandro Cozza, Assessore alla scuola del XV Municipio che li ha portati nella sala Consiliare facendoli accomodare sugli scranni del governo municipale.

Seduti al posto degli Assessori, erano loro che dovevano parlare. Capitanati da Lynda Jhonson – donna coraggiosa di cui abbiamo parlato poco tempo fa (leggi qui ) – seduta al posto del Presidente della giunta, hanno ringraziato il Municipio per il contributo ricevuto. La parola poi è passata a Lynda: “l’Associazione, nata sei anni fa, non deve morire con me; il mio sogno è che la W.A.Y.S. possa diventare autonoma”.

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Ricordiamo che son ben quattro i progetti della W.A.Y.S. che vedono impegnati i ragazzi in un lavoro vero e proprio, ben descritto nel loro nuovo sito web (clicca qui).
In sintesi, lo Smart Cell, raccolta dei cellulari funzionanti usati non più utilizzati; Hei dammi un tappo – raccolta dei tappi di plastica a scopo di riciclaggio; G.A.S., gruppo di acquisto solidale di prodotti biologici direttamente dal produttore e Smart computer, la raccolta di strumenti elettronici da rottamare.

Lo scopo di tutto ciò? Dare la possibilità a questi ragazzi di poter imparare un mestiere che li renda autonomi.

Presenti anche i genitori dei ragazzi. La signora Rita, mamma di Caterina, Ida, mamma di Letizia e Claudia, mamma di Valeria. Queste mamme proprio non ci stanno a vedere che i loro figli non possano trovare un posto nella società e per questo si battono, per non lasciarli soli.

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“Come madri di figli down, abbiamo fatto tante rinunce, ma è stato per il bene dei nostri figli. La W.A.Y.S. non è un passatempo, ma una vera integrazione. Se un ragazzo sano quando cresce prende il volo e vive la sua vita in modo autonomo, spetta a noi dare ai nostri figli nati meno fortunati, quelle ali che la vita non gli ha dato. Quando noi non ci saremo più, vogliamo avere la certezza che questi nostri ragazzi, abbiamo le capacità e le risorse per farcela da soli”.

E forse oggi il sogno di questi genitori incomincia a realizzarsi. Il contributo economico del XV Municipio, seppur di lieve entità, è di certo rappresentativo e di buon auspicio.

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Ha preso poi la parola l’avvocato Paolo Vitali, marito di Lynda. “L’Amministrazione Pubblica deve aiutare il privato; solo insieme è possibile raggiungere dei traguardi. Oggi forse stiamo dando inizio a tutto questo. Dobbiamo, insieme, sentirci responsabili del futuro dei nostri ragazzi”.

A conclusione dell’incontro, è arrivato anche Daniele Torquati, Presidente del XV Municipio che si è divertito nel vedersi “rubato” il suo posto a sedere. Ha salutato uno ad uno i ragazzi che a loro volta hanno voluto ringraziare donando a Cozza e a Torquati la maglia dell’Associazione con i loro nomi scritti sopra. A simboleggiare – ci dice Lynda – che questo è un gioco di squadra dove se ognuno fa il suo, e da il suo contributo si può fare tanto e bene.

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Presenti all’iniziativa anche i consiglieri Riccardo Ruggeri e Alda Martegani.

Regista e promotore dell’evento, Francesco Petrucci, ex consigliere del XV Municipio, attivissimo nel campo della solidarietà. ” A breve inaugureremo il primo Press Container che ci permetterà di smaltire i tappi in maniera più rapida e professionale”.

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Ma non è passata inosservata la presenza del dottor Currò, pediatra in pensione che ha deciso di dedicare la sua professionalità e il suo tempo all’ Associazione. Currò è anche il padre di Emanuele, lo psicologo che segue i ragazzi in questo loro percorso di integrazione. ” Quando ho visto quello che faceva mio figlio, mi son detto che non potevo starmene a guardare, ma dovevo dare una mano anche io”.

Come dire; quando le persone più fortunate si mettono al servizio dei più bisognosi, allora davvero le cose possono cambiare. E se poi anche le Istituzioni fanno il loro, possiamo ben dire che siamo almeno a metà dell’opera.

Valentina Ciaccio

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